venerdì 18 luglio 2008

Castello Maniace; Siracusa; XIII sec.

Inizia col Castello Maniace di Siracusa il nostro percorso nell'arte, un lungo percorso che ci porterà dalla preistoria al '900, dall'archeologia all'architettura militare.
Come militare è l'architettura del Castello Maniace, edificato da Riccardo da Lentini nel periodo tra il 1232 e 1240 per ordine dell'imperatore Federico II. Il nome Maniace deriva da un comandante bizantino che li fece costruire una torre.
Il castello è un quadrato di lato 41 metri con agli angoli quattro torrioni cilindrici. Tra i castelli svevi della costa orientale della Sicilia (oltre Siracusa vi sono a Catania ed Augusta) è il più piccolo ma forse il più bello. Semplice nella geometria esterna e decorato all'interno.
L'accesso si ha attraverso una grande porta ogivale alta 8 metri e larga 5. Originariamente l'interno non presentava divisioni tra le campate ricoperte da crociere costolonate, ma con le necessità di modernizzazione difensiva, gli spagnoli non solo lo circondarono da bastioni e cammini coperti, ma ne modificarono l'interno. Qui il confronto tra le due piante:

iiiiiiiiiicccccciiiiiiPrimaiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiDopo

Si può certamente notare la perfezione geometrica della struttura, tipica delle fabbriche (soprattutto i castelli) federiciane (esempi sono proprio i castelli di Siracusa, Catania, Augusta e Andria).

Gli archi delle volte costolonate sopravvissute sono generati da colonne e semicolonne con magnifici capitelli con crochet raffiguranti foglie di giglio, foglie d'acanto ma anche figre umane o di mostri.
Abbiamo detto prima che l'esterno è parecchio semplice geometricamente, ma affascinante per alcuni particolari. Il primo è il grande portale ogivale finemete decorato su i cui capitelli vi erano posti una volta due arieti di bronzo ora conservati al museo di Palermo. La grande finestra simile al grande portale, che forse era in precedenza una bifora. E infine la tecnica di costruzioni a blocchi di pietra calcarea e non il solito opus incertum di altre costruzioni sveve come il Castello Ursino di Catania; altre costruzioni sveve siciliane di questo periodo presentano lo stesso metodo di costruzione a blocchi che fa pensare influenze cistercensi (un esempio è la Basilica del Murgo ad Agnone che ha anche parecchie somiglianze al Castello Maniace).
Aperte sui quattro lati 15 finestre e feritoie che permettono l'entrata della luce.
Nonostante le vicende e le manomissioni, il castello si mostra ancora con l'austera eleganza dell'architettura sveva. Si notano infatti le grandi manomissioni interne tra cui la mancanza di costoloni. Sono però sempre minime rispetto alle manomissioni del castello di Catania e ancor più di quello di Augusta, che chissà potrebbero esser ogetto di discussione futura nel blog.

Esterno del castello con il grande portale ogivale (su)
Interno del castello con le colonne e le volte a crociera costolonate (basso )

Particolare del capitello a crochet (destra)





Notizie tratte da: http://www.stupormundi.it/, it.wikipedia.org

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Complimenti per questo blog! Tuttavia se parli d'arte, non puoi dimenticarti di considerare tutte le sue molteplici e variegate diramazioni: pittura, scultura, architettura, letteratura, cinema, balletto, cinema, oreficeria...
A mio giudizio, l'arte è l'espressione più alta dell'essere umano e l'artista, che spesso e volentieri si può accostare al genio, appartiene ad un'elite di scelti.
Significativa la scelta di questo monumento siracusano, che disconoscevo e spero di poterlo visitare al più presto!

Anonimo ha detto...

Basta che per questo bel (finora) blog, non abbandoni quello sula nostra meravigliosa ma disgraziata città Augusta

Anonimo ha detto...

No per carità Augusta non la abbandono, sto solamente aspettando il momento giusto per scrivere. Penso che fra qualche giorno potrai trovare un nuovo post.
Cmq hai ragione l'arte e l'artista sono qualcosa di superiore.
Non so se riuscirò a trattare di tutto ciò da te citato, credo che riuscirò a parlare abbandantemente delle prime 4 voci da te citate. Di balletto, cinema e oreficeria non me ne intendo molto.
Visita spesso il blog.
Grazie

Anonimo ha detto...

Sarebbe bello, Salvatore, se dei giovani potessero fare delle visite autogestite volte alla conoscenza dei beni culturali regionali e non, o comunque delle visite culturali.
Un'esperienza di questo genere è stata fatta dalla sottoscritta, Federico Tringali, Fabrizio Vaccaro, Alessandra Casole e Sebastiano Di Mare andando a visitare il museo dello SBARCO IN SICILIA da parte degli Alleati, locato a Catania in zona ciminiere. Si può davvero pensare concretamente a dare origine ad un movimento: CULTURA GIOVANE AD AUGUSTA!!!

Anonimo ha detto...

Ma è una cosa favolosa. Idea meravigliosa. Io sono andato alle media al museo dello sbarco. Molto bello e bisogna sottolineare che l'intera stanza dedicata alle armi proviene dal museo della Piazzaforte di Augusta.
Cultura Giovane Augusta. Ha proprio bisogno di questo la città. Complimenti